L’ESTETISTA DOPO LA PANDEMIA:
RIFLESSIONI SULLA NUOVA FIGURA DELL’ESTETISTA
Nell’immaginario collettivo l’estetista è una ragazza che, munita di scalda cera, vaporizzatore, pennelli e oggi anche gel per le unghie, si aggira per le vie della città a soddisfare le esigenze dei clienti. Clienti che devono partecipare a un evento, alla celebrazione di una cerimonia oppure in occasione di un invito, magari a cena.
Nell’era dell’emergenza sanitaria, indubbiamente, fa sorridere parlare di eventi e serate importanti perché, diciamocelo francamente, siamo ben consapevoli di quanto il Covid-19 ci abbia cambiato la quotidianità influendo anche e soprattutto nei rapporti sociali. La pandemia ha cambiato il modo di immaginare l’estetista – figura che oggi assume una diversa rilevanza nonostante i servizi estetici non rientrino tra i beni di prima necessità e anzi, il paniere ISTAT li colloca tra i beni di lusso – e ha anche cambiato l’approccio ai servizi di estetica, a cominciare dalla rivalutazione dei servizi offerti e, soprattutto, verso ciò che vi ruota intorno: sanificazione degli ambienti, dispositivi di protezione individuali, materiali monouso, sterilizzazione degli strumenti adoperati per ogni persona e, infine, ma non certo per ordine di importanza, la qualità dei servizi erogati attribuita non più alla pubblicità quanto all’estetista in sé che, in qualità di professionista del settore, ha sviluppato un proprio metodo di lavoro attraversando i tempi e applicando quella che oggi è definita “estetica avanzata”.
Un meccanismo basato su un saldo principio: approfondire gli studi di base per esercitare la propria professione.
E, poiché i clienti non si accontentano di sottoporsi a un trattamento solo nel buon nome della fiducia, l’estetista deve imparare a conoscere le caratteristiche fisiologiche di ciascuno dei propri clienti per creare un servizio personalizzato, spogliato il più possibile da qualsivoglia imprevisto. Fondamentale, in questo contesto, anche la scelta delle aziende leader del settore con cui collaborare che dovranno rispettare precisi requisiti, tra i quali anche la qualità di principi attivi e laboratori di ricerca che consentano di offrire prodotti e servizi sicuri.
Ogni estetista non può fare a meno di studiare e approfondire le proprie conoscenze anche in fatto di cosmesi e conoscere l’anatomia e la fisiologia dell’organo più esteso del nostro corpo: la pelle. Ciò che sembra scontato, come ad esempio la conoscenza della pelle, rasenta il paradosso quando leggiamo di estetiste che si cimentano in servizi di pertinenza squisitamente medica ed è quanto accade se non si ha contezza delle conseguenze relative a un approccio non idoneo.
Più si conosce, dunque, meno si rischia di restare impigliati tra problemi e delusioni.
In conclusione, sarà senz’altro gradito un riferimento alla dermo-estetista, professionista in grado di stabilire termini e modalità per adottare un approccio equilibrato.
E di questo parleremo nei prossimi appuntamenti.
Competenza é ciò che contraddistingue Liliana, l’attenzione e la dedizione per la cliente che coccolata e seguita in ogni sua esigenza si affida nelle sue mani.